Il progetto E.co-housing trae origine da una serie di riflessioni sullo schema ormai classico dell’Unité d’Habitation di Le Corbusier che viene attualizzato e integrato con soluzioni tecnologiche e performative contemporanee e ampliato con ulteriori requisiti logico-formali e spaziali.
L’idea progettuale intende proporre una soluzione architettonica di qualità nell’ambito dell’edilizia residenziale sintetizzando il meglio delle soluzioni funzionali e tecnico-costruttive e gli aspetti innovativi del complesso abitativo come spazio sociale.
Gli elementi cardini del progetto E.co-housing (sintesi di “E-dilizia e co-housing”, ma anche di “abitazione Eco-Efficiente”) sono la flessibilità e le performance ambientali, aspetti che si traducono anche in un risultato estetico-formale caratterizzante.
La flessibilità progettuale si riferisce sia alle soluzioni costruttive, con l’uso del prefabbricato, sia a quelle logico-spaziali.
Di fatto viene ripreso l’uso del grande corridoio centrale di distribuzione degli alloggi, tipico dell’unité di Le Corbusier, qui integrato con il concetto di involucro spaziale modulare, richiamando la suggestione del cubo di Rubik, in cui alloggi di diversa cubatura vengono distribuiti come combinazioni possibili del cubo stesso. Con un cambio dimensionale, anche l’intero blocco rappresenta un macro-modulo replicabile e manipolabile per creare complessi residenziali flessibili.
L’autonomia delle abitazioni private si combina con i vantaggi di servizi e risorse condivise, con benefici sia dal punto di vista sociale che ambientale, attraverso la dislocazione di aree in condivisione distribuite nei due blocchi in cui è diviso l’edificio. Nel primo, ciascun piano prevede locali dall’utilizzo flessibile: micronido, cucina, palestra, sala proiezioni. Nel secondo ad ogni piano è previsto un locale lavanderia dotato di serra solare per l’asciugatura naturale.
La flessibilità si integra inoltre ad aspetti ambientali: ai lati del corridoio centrale sono posizionate canne di ventilazione naturale assistita meccanicamente che assicura ad ogni alloggio un corretto e regolare ricambio d’aria in tutte le stagioni.
Le performance ambientali vengono ulteriormente ottimizzate attraverso il minor uso possibile di energia primaria, grazie alla scelta di materiali e di generatori ad alta efficienza, alla ventilazione naturale delle facciate e alla regolazione domotica degli ombreggianti.
La copertura è l’elemento in cui gli aspetti di condivisione, flessibilità e sostenibilità meglio si integrano, attraverso un “tetto abitabile” destinato in parte a spazi funzionali (cantine, macchine, camini) e in parte a quattro ampie aree di condivisione. Il tetto diviene luogo di socialità della comunità residente e contemporaneamente area per la produzione di energia elettrica, attraverso una grande pensilina fotovoltaica in copertura, secondo un sistema brevettato (sistema SNAIL).
Infine, il complesso, pensato in un contesto urbano, adibisce il piano terra a parcheggio, con vie laterali di ingresso, e ai vani scala di accesso ai piani superiori, riproponendo sui lati spazi collettivi per il bikelab e il box di car sharing, entrambi coperti con moduli fotovoltaici.
L’edificio è reso simbolicamente e formalmente autonomo da pareti vegetali alla base dello stesso e in copertura, dove i terrazzi acquistano maggiore vocazione alla socialità divenendo un’isola per un nuovo concetto di edilizia residenziale di qualità, condivisa e sostenibile.
progetto:
Umberto Alesi
teamwork:
Maria Virginia Martini
Federica Piccioni
Giovanni Libetti,
Sandro Tamburri
Simone Tascini
in collaborazione con:
DARCmilano
consulenti:
Material Connexion Milano
DOW Italia – divisione formulati per l'efficienza energetica
TecnoMarche – Parco Scientifico e Tecnologico delle Marche