VILLA B, STUDIO DI ARCHITETTURA ZANONI ASSOCIATI STUDIO DI ARCHITETTURA ZANONI ASSOCIATI Studio minimalista
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Il progetto nasce dal

desiderio di un medico appassionato di musica rock, di realizzare nella sua residenza uno spazio completamente dedicato all’ascolto, alla composizione e al suono della musica. Da qui, l’idea di costruire uno scrigno in pietra, perfettamente isolato dall’ambiente esterno, dentro il quale il committente potesse immergersi nella propria passione.

L’edificio esistente, una villa unifamiliare risalente agli anni settanta, insiste su un lotto con un ampio giardino, che ha dato la possibilità di ampliare (ai sensi della L.R. n. 13 del 08/07/2011 “Piano Casa”) la superficie coperta dell’edificio con un volume separato da essa: a collegare il nuovo al vecchio solamente un prolungamento della soletta della terrazza esistente, che con pochi gradini si raccorda alla copertura del nuovo corpo di fabbrica, anch’essa utilizzata come terrazza. Il nuovo volume è di 474 mc, di cui sono stati conteggiati solo 471 mc, in quanto il progetto si è attenuto ai parametri del protocollo di Itaca.

Il nuovo volume si sviluppa su due piani: il piano terra, interamente rivestito in pietra di Prun levigata, ospita la sala di incisione, una zona di ingresso, la sala di mixaggio e due piccoli bagni; al piano primo, la copertura piana dello “scrigno” diventa una grande terrazza rivestita anch’essa in pietra di Prun levigata, sulla quale emerge un piccolo volume, trasparente dedicato alla meditazione. In questo ambiente si trovano, oltre alla rampa di scale che porta al piano inferiore, altri pochi elementi: un camino in pietra nera, e una zona dedicata al tatami, realizzato a filo del pavimento in legno. Da qui, durante il giorno è possibile immergersi nella bellezza del paesaggio delle colline della Valpolicella e durante la notte, nella suggestione delle luci della città di Verona e nei misteri del cielo stellato visibile da un lucernario apribile posto sul soffitto della stanza in corrispondenza del centro del tatami.

Un particolare accenno va posto sull’attenzione all’isolamento acustico della sala di incisione: questa è stata realizzata con tre strutture autoportanti, completamente separate tra di loro: una in cemento armato pieno dello spessore di 20 cm, una in mattoni e una in cartongesso a tripla lastra; tutte separate tra loro da intercapedini riempite con materiale fonoassorbente. Le aperture presenti sono disposte in pianta in modo da non creare allineamenti tra loro al fine di ottimizzare l’isolamento acustico dell’ambiente; le vetrate e le porte di accesso sono costituite da doppi serramenti con andamento divergente e diverso spessore.

Lo spazio della sala di incisione si trova ad una quota più bassa rispetto agli altri ambienti; questo si è reso necessario per poter avere un’altezza interna di circa 3.30 metri per rispondere alle proporzioni ottimali richieste dalle leggi fisiche che regolano l’acustica.

I due ambienti contrastano completamente tra loro: dal volume inondato di luce e completamente aperto al paesaggio, si passa ad uno spazio scuro, nel quale l’ambiente esterno si lascia intravvedere solamente da alcune fessure verticali.

Un sofisticato impianto tecnologico permette di filmare e registrare quanto accade nella sala di incisione e di proiettarlo in diretta su un grande schermo a scomparsa, posizionato sulla facciata nord del volume al piano primo, visibile dalla grande terrazza di copertura.

La bianca terrazza è accessibile dalla casa esistente, con la quale è raccordata da alcuni gradini, alla destra dei quali si trova una fontana realizzata con un sistema di vasche in pietra comunicanti. La pavimentazione in pietra della terrazza è decorata con un inserto in ottone che disegna una spirale che, come la musica, si allarga verso l’esterno, continuando a proiettarsi anche alla quota del giardino circostante lo scrigno, con una fascia in pietra inserita nell’erba.

La sala da musica è accessibile sia dal piano terra, attraverso l’ingresso sul lato nord del volume, sia dal piano primo, attraverso una rampa di scale che si trova all’interno della sala di meditazione e che conduce alla zona filtro dedicata al mixaggio; da qui alcuni gradini portano all’ingresso della sala, protetto da una doppio serramento; il più esterno è rivestito in ottone con borchie a vista, a sottolineare l’idea dell’inviolabilità del luogo: sulla sommità della porta un bassorilievo raffigurante la morte e un’iscrizione: “INSIGNES MUSICI SALVE VOS SOLUM CHOREA EXPECTAT.”.

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