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DES/teel _ cafe, Fabio Barilari Architetti Fabio Barilari Architetti
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3 GRADI DI SEPARAZIONE

Questo progetto di interni ci ha offerto la possibilità di indagare in modo piuttosto approfondito quali fossero per noi i confini tra le discipline dell'arredamento e dell'architettura: dove cioè, un intervento di progettazione di interni passa dall'essere una questione di ornamento ad una questione di sostanza (senza giudizio di merito ma semplice approccio al progetto).

Nel Wine-bar realizzato a Roma, abbiamo focalizzato tre punti di fondo, 3 gradi di separazione rispetto ai quali riassumere il nostro approccio alla progettazione di interni:

1. CALCOLO
Il fatto strutturale, è determinante nel dare verità ad un luogo: pone una distanza netta tra ciò che è e ciò che appare.
Essendo l'ambiente di m 10 x 10 x 3,30, l'attenzione si è concentrata in tal senso sul sistema parete attrezzata / bancone.
Quest'ultimo è stato concepito come un oggetto di design a grande scala, studiato tridimensionalmente in modo approfondito, (sarebbe stato osservato per circa i 3/4 di tutto il suo sviluppo).
Lo sbalzo è di 3.50 m e tutta la sezione collabora a contrastare le sollecitazioni di flessione e torsione cui tale oggetto è sottoposto.

2. ORGANISMO
Un concetto/matrice di base fa da collante tra tutte le parti che compongono questo ambiente, rendendolo in tal modo, un organismo, in cui nessuna parte è scindibile dall'insieme.
Il concetto di accoglienza, sia come vocazione naturale di un luogo pubblico, sia sul piano formale, come atto di abbracciare / avvolgere l'intero ambiente.
Una serie di strati sfogliano gli uni dagli altri, racchiudendo all'interno di essi un nucleo vuoto nel quale far sostare le persone.
Ogni piano è costituito da un singolo materiale. Legno, cor-ten, vetro, intonaco, si alternano formando associazioni tra opposti: grezzo/raffinato, freddo/accogliente, intimo/espansivo, che determinano poi un' eco emotiva complessa e completa in chi fruisce l'ambiente.

3. SPAZIO
La questione spaziale, cioè lo specifico della disciplina architettonica. Abbiamo voluto alterare i limiti fisici di un ambiente non ampio, arretrando la vetrata verso l'interno, nascondendone gli infissi e proseguendo fino all'esterno la pavimentazione in ipè.
Tale sviluppo dinamico prosegue anche nella fruizione fisica di questo ambiente, tramite una serie di piccoli scarti altimetrici progressivi man mano che si entra nel locale.

Ci sembra che lo spazio di questo wine-bar contenga in sé contemporaneamente esperienza dinamica ed esperienza statica. Sicuramente l' equilibrio tra queste due azioni era uno degli obiettivi principali di questo progetto.

Credits

Progetto: F. Barilari / A. Barilari

Strutture: M. Astolfi

Foto: L. Filetici

Impresa: Devoto Arredamenti

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