Alla lettera, yetmatilde yetmatilde Spazi commerciali
Alla lettera, yetmatilde yetmatilde Spazi commerciali

“alla lettera” è un omaggio al mondo della tipografia, quindi alla forma delle parole. 
Ma “alla lettera” significa anche “far bene le cose”, con qualità e nel rispetto della tradizione.

Il progetto alla lettera prende vita grazie alla figura imprenditoriale di Marco Bonomi, al suo entusiasmo e alla sua curiosità che tanto ci ricordano in ambito industriale i Gavina ed i Castelli degli anni '50 e '60. Un altro committente probabilmente (e forse giustamente) avrebbe imposto dei paletti molto netti, ad iniziare dal nome del locale (suggeritoci dalla collocazione del ristorante in piazza Bodoni, a Torino); con Marco invece la discussione ed il progettare insieme è stato da subito stimolante.

La cucina e la grafica sono due mondi con dinamiche progettuali accomunabili, in cui vive la commistione tra sensi e necessità. Proprio da questo parallelismo nasce il tema allestitivo del locale, l’utilizzo dell’ingrediente carattere tipografico in qualunque sua forma grafica o fisica, attraverso la realizzazione di elementi ex-novo o il riutilizzo di elementi preesistenti. Del resto in un momento in cui l'editoria abusa della cultura del cibo per vendere, perché una pizzeria non può utilizzare il linguaggio editoriale per connottare i propri spazi?

Il progetto d’immagine, che ha il compito di presentare ed introdurre l’intero progetto, utilizza il carattere Bodoni nel suo logotipo, ed introduce il tema allestitivo nel logo, attraverso l’utilizzo di “O” di famiglie diverse, a rappresentare il prodotto principale dell’attività, la pizza. Perché ogni pizza è simile a tutte le altre, ma sempre differente, perché realizzata artigianalmente.

Il menù è pensato come un vero e proprio quotidiano; le divise del personale, curate dallo stilista Antonio Rizza, prendono spunto da quelle dei tipografi che utilizzavano i caratteri mobili, con tanto di coprimaniche. 

Il locale vuole essere un luogo in progress, in divenire, quindi i materiali impiegati sono sempre non finiti.

Molti sono gli oggetti simili, ma sempre diversi, caratterizzanti l'allestimento: le lampade, progettate per l'occasione dagli Operai del Design, sono realizzate evitando che l'operatore, durante le fasi artigianali del processo produttivo, tenti di omologarne la forma; le sedie sono strappate alla produzione industriale ancora grezze, venendo quindi singolarmente personalizzate.

È stata svolta un'attenta ricerca funzionale per la progettazione delle attrezzature necessarie al corretto svolgimento delle attività all'interno del locale, dallo studio delle panadora (destrutturate per una migliore flessibilità) al tovagliolo (che presenta un'asola e ne permette quindi l'aggancio al bottone della camicia).

La grande varietà compositiva che il tema suggerisce viene rappresentata attraverso interventi di personalizzazione delle singole stanze componenti il locale, realizzati da figure che lavorano a 360° nel mondo del progetto. Ogni intervento ha un doppio livello di comprensione: un primo livello di attrazione puramente espressiva, mentre un secondo livello rivela informazioni e riferimenti aggiuntivi che dichiarano l'approccio didattico dell'intero progetto. Ogni buon progetto, di fatto, dovrebbe essere portatore di cultura.

Gli interventi di personalizzazione delle stanze verrano periodicamente aggiornati, sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni.

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Realizzazione

settembre 2012 – gennaio 2013

Superficie

220mq

Luogo

Via Mazzini 12

Cliente

Amici Miei

Progetto e coordinamento

yet|matilde (OD) con Francesco Stassi e Nicola Di Fonso

Installazioni

yet|matilde (OD); Sergio Cascavilla; Borromeo & De Silva (OD); ToDo; Bellissimo and the Beast; /LAM; Undesign; Civico13

Collaboratori

Carlotta Bottino, Andrea Russo, Andrea Rossi, Michele Albera, Adriana Calogero, Antonella Capizzi

Strutture

Zeta-Associati

Impianti tecnici

ME Solutions s.r.l. – Chenna P.I. Franco Studio Di Termotecnica

Impresa edile

Di Maggio Costruzioni

Allestimenti

PBA

Decorazioni artistiche

Opus Artis

Abbigliamento del personale

Antonio Rizza

Caratteri mobili

Comune di Bussoleno, Archivio Tipografico

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