Un dialogo di sguardi: la casa osserva il paesaggio esterno che la circonda – splendido – e che la invade internamente.
Esternamente, il casale si mimetizza, parla il linguaggio del mondo circostante, fatto di tradizione rurale e di colori naturali.
Internamente, l’ambiente diventa astratto.
La “tradizione” esterna entra nella casa come una serie di dipinti sulle pareti.
Ogni funzione nella casa è accompagnata da un dipinto da osservare.
La scala offre un movimento interno articolato che incoraggia la “scoperta” e la “sperimentazione”.
E’ un’estensione della zona living dove ciascuno può sedersi, salire, esporre, osservare.
La scala è composta da gradini piccoli e grandi, da sedute e da rampe. Una chaise longue x due invita ad ammirare la bellezza circostante.
Le finestre “catturano” il paesaggio, lo incorniciano e lo proiettano all’interno.
La scala prosegue con la terrazza esterna, creando un senso di continuità tra interno ed esterno, tra piano terra, mezzanino e primo piano; lo stesso materiale è usato per i gradini, le sedute, il pavimento interno e della terrazza.
”PICTURE HOUSE”, come il nome dato ai vecchi cinema inglesi: immagini in movimento, paesaggi e colori entrano dal mondo esterno mutando con il variare delle stagioni.
Credits
Progetto architettonico: F. Barilari / A. Barilari
Progetto strutturale: F. Barilari / S. Catasta / P. Antonini
Collaboratori: F. Schingo / K. Nathan / B. Savignano / O. Dani
Foto: V. Barilari