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UFFICI CAMPARI E RESIDENZE , Studio Marzorati Studio Marzorati Spazi commerciali Complessi per uffici
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UFFICI CAMPARI E RESIDENZE , Studio Marzorati Studio Marzorati Spazi commerciali Complessi per uffici

Progettisti Arch. Mario Botta – Arch. Giancarlo Marzorati

La Campari Spa ritrova la

propria sede storica a Sesto S. Giovanni, la città che ha ospitato per più di un secolo i luoghi della produzione. Risale al 1904 l’insediamento della Davide Campari nel lotto, oggetto oggi di una importante trasformazione voluta dalla società, e disegnata da Mario Botta e Giancarlo Marzorati. L’intervento nasce dalla volontà di recuperare l’area e l’edificio storico col proprio carico di memoria, di saperi, di competenze e di intelligenza produttiva, e di tenere a Sesto il cervello direttivo della multinazionale, gli uffici della Campari hanno potuto così traslocare da via Turati, a Milano, nella sede storica che ospita anche il Museo di Impresa e una grande lobby per mostre ed eventi culturali”.

Il progetto

Il volume che contiene gli uffici Campari a Sesto S. Giovanni si staglia imponente con i suoi 38 m. di altezza su via Gramsci e incastona un brano dello stabilimento storico, una piccola testimonianza del patrimonio archeologico industriale italiano, chiusa sui fronti laterali da nuovi tamponamenti in cotto, nobilitati da due bassorilievi  evocativi delle icone disegnate da Depero per Campari. La citazione è inglobata nella parete ed è resa evidente dal riverbero della luce del sole, che illumina nelle varie ore del giorno con incidenza diversa i mattoni ora posati a filo ora inclinati. Il prospetto principale su via Gramsci mostra un forte carattere simbolico, presentandosi come una grande porta, che interrompe col proprio carattere monumentale il continuum urbano e lascia intravedere attraverso la geometria dei tagli l’articolato incastro dei prismi, volumi puri in cotto, fortemente materici, incisi da volumi leggeri in vetro. Sul fronte di via Sacchetti superata la monolitica soluzione d’angolo con via Gramsci, l’attacco a terra dell’edificio è stato alleggerito dalle trasparenze del vetro, per librare in aria i volumi sovrastanti carichi di materia e di colore, che suggellano il forte rapporto dell’opera architettonica col territorio: il rosso dei mattoni, con cui si foderavano gli altiforni, era una nota cromatica molto diffusa nella città di Sesto e il recupero di questo peculiare carattere morfologico permette l’interazione tra l’architettura e il luogo, la sua storia, le sue tradizioni. La corte interna, definita dall’intersezione ad L dei due imponenti prismi rettangolari modellati in negativo da volumi trasparenti, è caratterizzata dalla copertura a prato del tetto della lobby che, con i suoi archi rampanti radicati nel terreno, modella l’andamento altimetrico del giardino degradante fino alla refletting pool, una sottile lamina d’acqua che aggiunge note di leggerezza e trasparenza all’intorno, dominato dalle tonalità del rosso delle cortine murarie e del verde dei giardini pensili e del parco.

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