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Ex "Oratorio della Vergine Maria in veste bianca", Studio ARTIFEX Studio ARTIFEX Ulteriori spazi Sculture
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Ex "Oratorio della Vergine Maria in veste bianca", Studio ARTIFEX Studio ARTIFEX Ulteriori spazi Sculture

La sala del consiglio comunale con i suoi uffici e locali da utilizzarsi per mostre ed eventi temporanei: le residenze ed uno studio di architettura. Questo è il progetto di recupero dell'Ex Oratorio della Vergine Maria in veste bianca vincitore del premio di architettura Giorgio Vasari 2004-2005 per la sezione restauro conservativo.

Anno 1337; nasce Castel Santa Maria, una Terra Nova nata per ferma volontà della Repubblica Fiorentina. Rettangolo rigido il nuovo castello, con strade a squadra, isolati lunghi e sempre più stretti quando si lascia la via di mezzo. Sulla testa di uno di questi, vicino alla porta S. Niccolò ed arretrata sul filo strada viene eretta una chiesa (la più grande per molto tempo) dedicata alla madre di Gesù col nome: Oratorio Sotietatis Sancte Marie fruste Albe de Terra Nova. Documenti ritrovati qua e la ci raccontano come l'Oratorio della Compagnia della Vergine Maria dalla Veste Bianca, guidato da un Priore ed un Provveditore, ha svolto la sua funzione di centro religioso e sociale; ci raccontano della struttura della chiesa con le sue quattro monofore in alto ed il suo occhio di fronte, dei suoi cinque altari con in testa quello principale, di tutti gli ornamenti, di tutti i lavori di arricchimento, della sua vita ed anche… … della sua fine. Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, vara nel 1776 una legge che consente la soppressione di conventi ed enti ecclesiastici; poco dopo, soppressa la compagnia il Marchese Francesco Giuseppe dei Medici-Tornaquinci ne acquista le proprietà per servirle ai venti poderi della nascente Fattoria di Terranova. Anno corrente 1797 nei libri contabili della fattoria si leggono registrati pagamenti per n° 6 finestre di taglio, assoni d'albero, assi di castagno, piane d'albero calcina e pianelline, allo stanzone della compagnia bianca. Diviso in due l'unico volume, la chiesa si smaterializza; nasce la Cantina al piano terra ed un Magazzino-Essiccatoio al piano primo mentre la vecchia Sagrestia si trasforma in una utilissima Legnaia.

Poi di fianco tra la chiesa e le mura del Castello, per due secoli ancora, aggiunte, modifiche, demolizioni; e poi la guerra, il crollo, il Generale Coralli che ricostruisce, rialza, cambia, distrugge arte e storia. Una temporanea apnea di venti anni e poi una nuova frenesia si è infilata dentro quella storia: la nuova Sala del Consiglio Comunale al Piano strada, un ufficio di Architettura sotto tetto ed una serie di piccole residenze là sulle mura dove il costruito era nato per questo scopo. Un restauro, realizzato con quotidiana cautela, ci ha restituito tutto il vissuto di quei luoghi. Una forma di religiosità laica pervade il visitatore, forse per le voci silenziose che escono dai frammenti di azioni passate, forse per l'atmosfera che luci e finiture riescono a trasmettere o forse per altro ancora. Rispetto ed innovazione si sintetizzano nella qualità delle cose che facciamo.

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