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casa gazometro fase 2 laiBE Case
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casa gazometro fase 2 laiBE Case

La(nostra) casa-studio, parte del tessuto edilizio costruito negli anni ’30 attorno all’area dei Gazometri, si apre su un piccolo giardino attorno al quale la vita si alterna tra domesticità e lavoro. Ancor prima di prendere coscienza che la casa potesse divenire in forma promiscua lo studio di due architetti, dove l’attività professionale prende in prestito dallo spazio domestico, la casa stessa era stata, fin dal nostro arrivo, la materia su cui esercitare i nostri pensieri di progettisti. All’interno di queste mura pesanti sono custodite le nostre riflessioni, e tante di queste sono dei veri e propri prototipi o esperimenti che si sono incrociati nel tempo, confermandosi, sovrapponendosi o svanendo del tutto. Questa è la nostra casa ma è anche il nostro laboratorio, la nostra bottega.

All’origine l’abitazione si presentava suddivisa in piccole stanze: il soggiorno, la cucina, le due stanze da letto, il bagno, il corridoio di ingresso. Il tutto in soli 60 mq. Con la prima trasformazione del 2007 decidiamo di ricalibrare la dimensione degli spazi interni introducendo una nuova gerarchia tra gli ambienti che privilegia il soggiorno/studio che apre sul giardino. Lo spazio è arricchito da delicati passaggi visivi e tattili sulla materia. Il muro è elemento di progetto, compatto e riflettente lungo il confine mentre lungo la spina centrale è presente, vivo, scarnificato a mostrare la sua più intima consistenza e le cicatrici del tempo. La seconda trasformazione del 2013 nasce dalla necessità di introdurre nella casa una seconda stanza da letto senza però rinunciare alla spazialità del soggiorno/studio appena conquistata. Nasce così l’idea di concentrare la cucina in un grande volume bianco in falegnameria da addossare alla parete su cui apre la porta di ingresso alla casa. Una porzione di questo contenitore ruota su cerniere a nascondere l’ingresso, che scompare alla vista rafforzando la connessione con il giardino come unico elemento di apertura verso l’esterno. Le relazioni tra lo spazio e le attività al suo interno cambiano per la seconda volta: il soggiorno, lo studio, la cucina si mischiano e si separano allo stesso tempo. Il carattere della stanza è determinato dal movimento verticale del grande pannello in lamiera microforata, controllato da un sistema ad argano e carrucole, la cui posizione determina nel corso della giornata il passaggio da studio ad abitazione. Nella sua configurazione chiusa, la cucina è invisibile ed il pannello diventa la lavagna di lavoro su cui appendere i disegni; al contrario, quando aperto la cucina mostra la sua natura più intima, evidenziata dal colore, ed il rumore delle tastiere dei computer cede il posto al suono di piatti e pentole che scandiscono la vita domestica. Con la stessa ironia abbiamo contaminato gli altri ambienti della casa dove un paracadute diventa tenda che si gonfia al vento della finestra, la testata colorata del letto all’occorrenza migra facendo da prolunga al tavolo del soggiorno e la porta double face nasconde una lavagna su cui scrivere e disegnare. 

Questa piccola abitazione racchiude tanti piccoli pensieri, stratificatisi nel tempo.

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