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UnSolid MathOne, Mauro Del Santo Mauro Del Santo
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UnSolid MathOne, Mauro Del Santo Mauro Del Santo

Unire tradizione e innovazione si può, lo dimostra UnSolid. 
Un progetto. Un laboratorio. Tanta creatività ma soprattutto tanto, duro lavoro. Un progetto di Mauro Del Santo chiamato UnSolid che giornalmente prende vita nel quartiere San Lorenzo, a Roma, in uno spazio dove la creatività si respira e si vive. Un laboratorio-fucina di idee, in grado di unire nello stesso luogo macchinari di bottega e computer, dove la libertà del disegno virtuale e la concretezza della materia reale sono sfruttate l’una in funzione dell’altra. I disegni e le prove si alternano velocizzando così il processo di sviluppo e di verifica delle idee, e consentendo il controllo totale del prodotto d’innovazione. Ebbene sì. Un po’ in controtendenza con chi, invece, mette da parte materiali di questo tipo e si dedica a startup di altro genere. si dedica a startup di altro genere. Guidati da Mauro Del Santo, esperto in Design del Prodotto e Tecnologie dei Materiali, hanno collaborato Valerio Isacchini (Designer), Giulia Cavallini (Designer) Alessandro Evangelista (Mathematician and Coder) sperimentando e lavorando sull’innovazione del legno e sulle morfologie complesse generate da algoritmi matematici. UnSolid non è altro che il risultato della ricerca su tecniche inconsuete per la lavorazione del legno che possono permettere la realizzazione di geometrie complesse. L’obiettivo di questa startup? Trovare sistemi nuovi di lavorazione da applicare alla produzione di arredi e d’interni. Un gruppo pronto ad unire tutte le differenti competenze per un progetto unico nel suo genere. Sperimentale. Al centro di questa sperimentazione c’è il desiderio di unire la tradizione che il legno racconta con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Dopo tanto duro lavoro, una lunga estate trascorsa proprio a sperimentare, realizzare, creare e “rendere vivi” pezzi di legno, Mauro ha portato alla MakerFaire di Roma due creazioni: una lampada decorativa e una parete divisoria, suscitando moltissima curiosità tra i presenti. La lampada, Math(one), ha la forma generata da una geometria matematica, derivata dal Toro. Il progetto è parte di una serie di superfici create modificando funzioni parametriche e trasformate in strutture reticolari. La sorgente luminosa proviene da una striscia di led lineari che disegna il profilo più caratterizzante della forma. Le parti della lampada sono realizzate con il taglio laser che permette di sagomare il legno a costi molto contenuti con forme geometriche bidimensionali di qualsiasi genere, disegnate al computer. . La parete divisoria Surf(one) esposta al Palazzo dei Congressi, invece, rappresenta un esempio di applicazione della tecnica ideata per trasformare forme organiche disegnate al computer in superfici per l’architettura come pareti, controsoffitti, sedute e piani d’appoggio. Con la corretta progettazione, il metodo utilizzato può consentire la realizzazione di spazi fluidi, caratteristici dell’architettura contemporanea, utilizzando, però, un materiale caldo, naturale e tradizionale che difficilmente permette risultati così articolati se lavorato con le tecnologie di produzione industriali. Le parti curve della parete sono state prodotte grazie all’uso del Bendywood, un legno che, attraverso un particolare trattamento, diventa deformabile e duttile come il metallo. Perché continuare a parlare di loro e raccontare questa storia? Perché c’è un designer esperto e capace, e ci sono giovani creativi, bravi e preparati in discipline diverse che hanno imparato insieme a lavorare il legno come dei falegnami. Perché è il racconto di com’è possibile fare ricerca con poco, sapendo come conquistare interesse e finanziamenti privati. Senza se e senza ma. Perché l’innovazione parte, soprattutto, da una forte conoscenza della tradizione. Saperla migliorare e farla conoscere è uno dei tantissimi obiettivi di UnSolid

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