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Restauro di una colonica in Chianti, Studio Architetto Pontello Studio Architetto Pontello Bagno in stile mediterraneo Di legno,sala,Pavimenti in piastrelle,Interior design,Pavimento,Pavimentazione,Casa,Edificio,legno duro,Finestra
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La guerra e un restauro che non aveva certamente tenuto conto delle forme originali l’aveva destinata al semplice uso di abitazione nascondendo con tettoie e false finestre quello che la semplicità contadina le aveva dato. Ampliamenti successivi non ricollegati all’architettura del luogo ma edificati con la logica della falsa rusticità, oggetto spesso di capricciose invenzioni, avevano relegato il vecchio edificio contadino a casa delle vacanze, dove tutto è concesso e dove non esiste più il rapporto forma – progetto.

Eppure, rivestita da un malsano restauro, la casa manteneva ancora un accordo con l'ambiente circostante estremamente significativo per il modo con cui si poneva in mezzo al podere, in una posizione di dominio ma anche di continuità con esso.

Il paesaggio circostante è denso di significato per le vicine preesistenze degli abitati di Fonterutoli, Montereggioni, Castellina e per la stessa conformazione del terreno, le cui asperità naturali sono state arrotondate da secoli di paziente lavoro di uomini e di bestie.

In questo luogo esiste quel rapporto diverso fra architettura ed ambiente che nasce solo quando quest'ultimo mantiene alcune sue caratteristiche di prevalente significato. Gli edifici allora si uniscono al terreno come se volessero farne parte o come se intendessero utilizzare la protezione naturale dei luoghi per adagiarvisi a buona difesa.

Un intervento qualificato doveva rendere testimonianza delle preesistenze e dei successivi ampliamenti, cercando di ricollegare con un disegno attento ed equilibrato la logica delle forme nel suo insieme.

L’immobile principale che come abbiamo detto si presentava semplice nel suo aspetto primordiale, ma appesantito da strutture ed ampliamenti successivi, poteva riacquistare una sua connotazione solamente ritrovando il giusto collegamento tra le sue forme.

Il progetto ha quindi previsto di eliminare quei volumi accessori che considerato l’aspetto finale si presentavano superflui, trasferendoli e riutilizzandoli come nodo di collegamento tra due entità totalmente differenti. Il passaggio visivo tra le forme collegate prendeva quindi una sua logica formale, diventando cardine tra due epoche diverse, con dimensioni rapportate al contesto e ricollegate al rapporto con lo spazio circostante.

L’articolazione di nuovi volumi insieme al recupero dei materiali originali davano così forma ad un progetto disegnato attento a recuperare i connotati di quel gusto edificatorio che è stato per secoli testimonianza di un paesaggio rurale ricco di tradizione e di vita.


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