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Villetta plurifamiliare sullo Jonio, Vincenzo Tundo Vincenzo Tundo Case moderne
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Villetta plurifamiliare sullo Jonio, Vincenzo Tundo Vincenzo Tundo Case moderne

L’area in cui è inserito il fabbricato è di notevole valenza paesaggistica. Fa parte dei territori costieri, è vicina ad aree boscate ed è interessata dal cono visivo della montagna spaccata. Tuttavia l’area, che è periferica rispetto ai centri abitati di Santa Maria al Bagno e di Santa Caterina è caratterizzata da componenti antropiche di scarsa qualità. Di fatti le architetture di questa zona sono tutte realizzate tra gli anni 60 e 70, periodo in cui l’attenzione per il paesaggio e per l’architettura spesso non erano al centro dei pensieri di progettisti e committenti. La qualità del sito è dunque dovuta alle sole bellezze naturali. Con il progetto si prevedeva la demolizione di un vecchio e malfatto fabbricato, per costruirne uno nuovo, sfruttando la legge cosiddetta “Piano Casa”, che permette un incremento di cubatura del 35%, malgrado il vincolo paesaggistico, purché la costruzione che si va a realizzare rispetta gli elevatissimi standard di eco-sostenibilità, definiti dal PROTOCOLLO “ITACA”. Il nuovo fabbricato si sviluppa su due livelli, come quasi tutti gli immobili limitrofi. Esso si trova su una strada chiusa, alle spalle di un edificio più alto ed ingombrante, ragione per cui il progetto si sviluppa attorno alle visuali libere verso il mare, vero focus di questo lavoro! Via dei Glicini (così si chiama la strada in cui è ubicato il fabbricato), incrocia la Litoranea, da cui si percepiscono importanti luoghi panoramici. In questa area, le indicazioni paesaggistiche locali e regionali suggeriscono di costruire fabbricati essenziali, tipici, privi di pensiline e porticati, con cornici in pietra locale, realizzati con tecniche costruttive tradizionali. La scelta progettuale è, invece, di tutt’altro ordine! Vediamo perché. Le ragioni si legano più ad un consono uso del fabbricato, degli spazi esterni e del paesaggio, che ad una mera preferenza estetica. In primo luogo, si è preferito di arretrare il fabbricato dal filo stradale. In questo modo si riduce la sua percezione dalla Litoranea e si ha la possibilità di realizzare degli ampi ed indispensabili parcheggi. I parcheggi garantiscono (nel loro piccolo) una riduzione della sosta di veicoli in strada, di conseguenza costituiscono una riduzione dell’impatto sul paesaggio. Impatto che non deve essere semplicemente legato all’aspetto del fabbricato ma, anche e soprattutto, alla sua funzione. Come è noto un fabbricato sprovvisto di idonei spazi esterni, o di ben integrati stenditoi, ecc., costringe i suoi occupanti ad usare una parte del suolo pubblico, come se fosse un parcheggio o addirittura un piccolo giardinetto, esibendo in “bella mostra” biciclette, auto, motorini, ma ancora peggio, la spazzatura e talvolta persino l’orribile biancheria da asciugare. Appare ovvio che il prodotto delle funzioni umane, per quanto naturali e spesso necessarie, in certe circostanze è più impattante dell’edificio stesso. Analisi che ha motivato una architettura in cui, a bordo delle terrazze, essenziali per la funzione del fabbricato e, come anticipato, proiettate verso il mare, vi siano alcuni setti verticali, i quali sono indispensabili per ragioni strutturali e persino architettoniche, ma sono anche funzionali ad occultare la spazzatura domestica ed i piccoli stenditoi. Anche il piccolo vano tecnico è funzionale allo scopo, in quanto permette di nascondere terminali di impianti, quali serbatoi, unità esterne dei condizionatori, quindi le atroci pilozze e lavatrici che frequentemente ci capita di vedere sui balconi delle piccole case di mare. In ultimo il pergolato posteriore al primo piano protegge in modo elegante e quasi invisibile la terrazza vista mare, che altrimenti verrebbe “arredata” con improvvisati ombrelloni, o tende da sole, o peggio ancora… .. coperture con coppi di plastica, comprate nei famosi centri commerciali del fai da te! In definitiva la struttura architettonica del fabbricato è la sintesi di una serie di scelte funzionali, urbanistiche e paesaggistiche, le cui ultime sono principalmente volte a ridurre l’impatto “umano” derivante dalle normali funzioni abitative.

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