La progettazione si snoda su una base di partenza abbastanza regolare
volutamente interrotta da alcuni segni fluidi forti, che generano delle
pareti curve utili nella suddivisione di alcuni ambienti.
A
catturare immediatamente l’attenzione è la scala che conduce al piano
mansardato, anch’essa generata da due tratti di curva, la prima a
formare una sorta di podio che si innesta su un muro di spina, la
seconda a delineare una vera e propria rampa, a sbalzo dalla parete.
La gradonata
iniziale si espande all’esterno creando una base per ospitare il
televisore. I parapetti in vetro strutturale sono anch’essi curvati ad
arte.
L’altro attore della
scena risulta essere il camino, trifacciale, dalle forme più squadrate,
in cui convivono i volumi chiari, che richiamano il pavimento e il tetto
entrambi in legno sbiancato, e il nero assoluto della pietra lavica
levigata.
L’accesso alla zona notte avviene sotto un tetto
“stellato”, attraverso un disimpegno su una quinta rivestita con una
carta da parati dall’effetto “murales”.
La grande parete a
doppia altezza, le ricercate impiallacciature del legno della scala, i
particolari dell’arredo, richiamano tutti a queste tonalità di blu che
ben si sposano con le superfici chiarissime declinate su una scala di
grigi appena accennata.