Una preesistente struttura in legno coperta a tetto doveva essere completata, chiudendo le pareti ed prevedendo all’interno un open space con un piccolo bagno e un angolo cucina.

Il desiderio maggiore dei clienti era di mantenere la massima trasparenza verso il giardino che circonda il padiglione da entrambi i lati.

Il concept si è sviluppato a partire dal corso diurno del sole, mantenendo più chiuso il fronte verso nord, e tenendo trasparenti gli altri lati, con un basamento in pietra che definisce il confine della zona leggermente incassata nel terreno verso il grande prato.

Il lato verso la casa è completamente vetrato, con una grande porta scorrevole per favorire l’interazione con il giardino più raccolto che unisce i due edifici.

All’esterno il rivestimento in doghe di legno orizzontali dialoga con il verde; la porta che affaccia sul prato crea una cesura fra la parte chiusa in legno e la parte vetrata del padiglione con il basamento in pietra calcarea locale.

Il pianerottolo che si espande all’esterno include al suo interno una aiuola per fiori e accoglie anche lo scarico dell’acqua piovana tramite una catena in rame.

All’interno l’open space è definito dal pavimento di grès porcellanato scuro con effetto legno posato sfalsato per ampliare lo spazio, che riveste anche i due gradini verso il prato. Il colore neutro si coordina con il grigio antracite degli infissi esterni in PVC e lascia spazio al colore delle due poltroncine degli anni ’50, recuperate dai clienti nella loro cantina.