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Prospetto: in stile industriale di DUO - Studio di Architettura, Industrial
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Prospetto: in stile industriale di DUO - Studio di Architettura, Industrial

Il presente progetto ha riguardato il completamento della ristrutturazione dell’antico complesso di proprietà comunale (ex mattatoio) e il suo riutilizzo quale contenitore culturale a servizio della popolazione giovanile del Distretto Terlizzi-Ruvo di Puglia in attuazione di quanto previsto dal Programma Regionale “BOLLENTI SPIRITI” della Regione Puglia (Del. CIPE n.35/2005 – Del. Reg. n. 1697 del 22.11.2005) “Progetti di riqualificazione urbana con particolare riferimento agli interventi di rivitalizzazione economica e sociale rivolti alle fasce giovanili della popolazione”.

L’intero progetto di recupero e rifunzionalizzazione viene indicato con l’acronimo ”MAT” in quanto deriva dalle parole Musica, Arte e Teatro, nonché in riferimento alle tre lettere iniziali del termine MATTATOIO. L’obiettivo è stato quello di dare vita a spazi fisici abbandonati rendendoli accoglienti ed accessibili per l’aggregazione giovanile, la cultura e la socialità. In particolare l’intervento realizzato ha previsto il recupero della “stecca di fabbricato a due piani”, collocato sul lato ovest dell’area del vecchio Macello. Costruito nel 1881 su progetto dell’architetto Francesco Scolamacchia, lungo la strada all’epoca denominata “Lago del Pirone”, l’edificio del vecchio macello si articola in un insieme di ambienti (stalle, scannatoi, servizi) dislocati lungo il perimetro di un cortile interno rettangolare. Dal 1989 in poi l’edificio era in stato di abbandono. “L’edificio è connotato da un’architettura povera ma dignitosa, estremamente funzionale ai fini di una riqualificazione complessiva per scopi culturali”. L’intervento di recupero ha garantito il rispetto delle strutture esistenti anche come importante memoria storico-architettonica per la città di Terlizzi, soprattutto per le tecniche costruttive utilizzate. Laboratori di musica, teatro, cinema, disegno, pittura, scultura fotografia, intercultura, attività di produzione, managemant e spettacolazione, eventi, seminari, workshop e convegni: sono molteplici le iniziative che danno vita al MAT. L’intervento è consistito nel restauro e recupero del fabbricato a due livelli escluso dal primo lotto. Il progetto ha richiesto, prioritariamente, di impostare un’indagine che aiutasse a comprendere il processo di edificazione e l’eventuali trasformazioni variamente determinate nel tempo nel conferire al fabbricato l’assetto attuale. Tale modo di procedere ha permesso,quindi, di poter accertare il degrado e le cause che lo hanno determinato, di poter orientare metodi e suggerire, attraverso l’analisi della compatibilità fra antiche e nuove destinazioni d’uso, obiettivi di progetto. L’intervento progettuale ha avuto lo scopo del recupero statico e funzionale del fabbricato da integrare alla restante parte del complesso architettonico, che al momento della sua cantierizzazione era già in atto di esecuzione con il primo finanziamento. A monte del progetto è stata la scelta della totale conservazione dei volumi esistenti, decisione suggerita dalla notevole consistenza edilizia degli stessi, dallo stato di conservazione, del loro soddisfacimento grado di trasformabilità rispetto alle nuove funzioni insediate. Il progetto ha garantito prima di tutto la conservazione delle caratteristiche fondamentali dell’immobile, rispettando l’organizzazione tipologica degli spazi interni, la geometria esterna e l’autenticità dei materiali che hanno caratterizzato l’architettura dell’edificio. Nello stesso tempo adeguando l’intero organismo alle necessità d’uso, culturali e funzionali cui è stato destinato.

Crediti: Gruppo di progettazione:arch. Giovanni Chiapperino(capogruppo); arch. Francesco Vitagliano; Ing. Felice de Leo.
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