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Scuola di Gomme, ARCò Architettura & Cooperazione ARCò Architettura & Cooperazione Spazi commerciali Scuole
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Contesto

Socio Territoriale

I beduini Jahalin locali sono divisi in 4 accampamenti, per un totale di 300 famiglie stanziate nell’area desertica a nord della Statale 1, che collega Gerusalemme a Gerico. La comunità di Al Khan Al Ahmar conta 60 famiglie, per un totale di circa 600 abitanti. L’area possiede un notevole interesse nella strategia messa in atto dal Governo israeliano per separare il territorio della Cisgiordania in aree non comunicanti, dividendo il Governatorato di Hebron da quello di Gerusalemme; è infatti classificata come area C.

Le famiglie hanno gravi problemi per l’approvvigionamento dell’acqua e per l’inquinamento, causa la prossimità di un impianto chimico, accusato di scarsa cura nella depurazione dei fumi.

Le condizioni dei minori sono gravi, in particolare riguardo il diritto all’istruzione e le condizioni sanitarie. L’invio di personale docente è infatti legato al completamento della scuola, i cui lavori sono stati sospesi per mancanza di fondi nel 2007 e non esiste un trasporto pubblico verso le scuole più vicine.

Progetto Architettonico

Il contesto entro cui si è lavorato imponeva vincoli molto complessi: il clima desertico; la rigida normativa vigente per la quale di fatto ai Palestinesi è precluso il diritto di costruire; la necessità di costruire in modo semplice e veloce, così da poter operare anche in mancanza di manovalanza specializzata; l’uso di materiali locali; le minime risorse finanziarie.

Il gruppo ARCò ha sviluppato un progetto innovativo che è riuscito a fronteggiare a pieno le difficili condizioni del contesto: una scuola di gomme.

La tecnica costruttiva prevede l’uso di pneumatici usati riempiti di terra, che presentano insieme i vantaggi della semplicità e rapidità di realizzazione e di una elevata prestazione termica e statica. La bibliografia su questa tecnica è limitata ed il numero di applicazioni pratiche ridotto, ma i risultati si dimostrano sorprendenti.

Il pneumatico è un materiale facilmente reperibile a costo zero, caratterizzato da una elevata elasticità e resistenza grazie agli elementi di gomma e ferro che lo compongono. Al suo interno presenta infatti un intreccio di cavi di acciaio che garantiscono i requisiti necessari ad un utilizzo quale materiale per edilizia. Inoltre, la re-immissione nel ciclo di vita di un materiale altrimenti destinato allo smaltimento, si propone come alternativa sostenibile di riutilizzo. La terra fortemente costipata costituisce il riempimento, garantisce la stabilità e resistenza agli sforzi di compressione e assicura nel contempo un’elevata inerzia termica. Le gomme così riempite, posizionate a file sfalsate come pesanti mattoni, vanno a comporre le pareti che fanno da tamponamento e struttura portante dell’edificio. L’intonacatura esterna in argilla garantisce la protezione della gomma ai raggi solari, evitandone il deterioramento e il rilascio di sostanze nocive.

Un esempio dell’applicazione di questo sistema costruttivo è rappresentato dagli Earthships, realizzati in New Mexico sotto la guida dell’architetto Michael Reynolds. Gli Earthships sono edifici altamente confortevoli, in grado di effettuare un ricircolo d’acqua costante, alimentati con uso di fonti di energia alternativa e rinnovabile che sfruttano soluzioni bioclimatiche, atte a ridurre i consumi al minimo.

Il progetto, redatto a febbraio 2009, è stato seguito da un workshop auto-organizzato in Italia in cui ARCò ha verificato nel dettaglio la tecnica costruttiva. In seguito la realizzazione di un “libretto di istruzioni” per la costruzione della scuola ha reso comprensibili le operazioni principali ai beduini Jahalin, che avrebbero costruito la scuola. L’esito del lavoro di 10 giovani beduini ha portato nel giugno 2009 alla realizzazione di una scuola composta da quattro aule di 50-60 mq e una segreteria/ufficio di 22 mq, affacciate su un cortile centrale comune. La copertura in lamiera sandwich è sorretta da una struttura di travi in legno e garantisce l’isolamento dalle temperature esterne. Un sistema a circolazione d’aria incrociata favorisce d’estate la ventilazione naturale costante. L’inerzia termica della struttura permette di ottenere temperature più fresche d’estate e più miti d’inverno con differenze rispetto all’esterno nell’ordine dei 10 gradi.

La scuola è stata inserita nel programma educativo primario del Ministero dell’Educazione Palestinese che ha fornito 4 insegnanti e 1 direttrice: il 10 settembre 2009 vengono avviate le lezioni.

Grazie al sostegno del Consolato Italiano di Gerusalemme durante i mesi invernali del 2009 vengono installati i pannelli fotovoltaici che realizzano la completa autonomia energetica della struttura

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