Ex Opificio Sonnino: Fondazione Roma Europa Opificio Telecom - Europa Consulting, PROGETTO MULTIMEDIA DESIGN PROGETTO MULTIMEDIA DESIGN Spazi commerciali Cemento Complessi per uffici
Ex Opificio Sonnino: Fondazione Roma Europa Opificio Telecom - Europa Consulting, PROGETTO MULTIMEDIA DESIGN PROGETTO MULTIMEDIA DESIGN Spazi commerciali Cemento Complessi per uffici

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Il progetto per la riqualificazione dell’ex-opificio Sonnino propone un’alta qualità estetica degli interventi che vuole essere il volano della rivitalizzazione culturale e artistica del territorio. In questa prospettiva e con questa finalità d’intenti, nel 2006 la Società Remedia ha dato incarico allo Studio Associato P.M.D., nella figura dell’Arch. Andrea Felice, di elaborare un piano di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ex-opificio - struttura sviluppata su due piani con un’estensione di oltre 2500 metri quadrati – che ha ottenuto la fiducia della proprietà e un contratto di locazione che si estende fino al 2019. La scelta dei materiali e la proposta degli interventi strutturali evidenziano l’alto obiettivo di un progetto di qualità, estetica e funzionale, che vuole proporsi come modello innovativo di riqualificazione, in grado di sposare al contempo esigenze di rappresentatività e organizzazione razionale per soggetti diversi. L’intervento di riqualificazione vuole dunque incrementare la potenzialità socioeconomica della struttura, fondata sulla capacità di coniugare marketing culturale e marketing territoriale, e l’innovazione tecnologica con la creatività, favorendo la nascita di un nuovo senso di comunità produttiva. L’Ex-Opificio Sonnino, nasce nel 1902, nella zona adiacente la Centrale del Gas di Roma, all’interno dello sviluppo dell’area Ostiense-Marconi. A cavallo tra le due guerre l’isolato venne progressivamente costruito fagocitando tutto l’Opificio. All’inizio degli anni sessanta la fabbrica di lana (questa era la funzione dell’attività della famiglia Sonnino in quegli anni) era praticamente invisibile all’esterno. Completamente abbandonato dall’inizio degli anni settanta, veniva utilizzato come set cinematografico (Ozpetec lo utilizza per il film “Le Fate Ignorante”). Nel 2005 la Soc. Remedia Immobiliare decide di recuperare questo spazio proponendo alla famiglia Sonnino di darne una funzione a destinazione uffici, dal momento che tutta l’area del porto fluviale e del gazometro stava andando nella direzione di una trasformazione radicale da industriale artigianale a terziario e servizi. L’idea progettuale prende spunto proprio dal fatto che l’edificio non ha sbocchi palesi all’esterno se non dall’alto. La luce azimutale, proveniente dalle coperture completamente vetrate, sia del grande spazio centrale, quasi una piazza interna coperta, sia del corpo scala-ascensore, (la cui struttura è costituita da una serie di capriate in ferro, realizzate secondo i canoni originari), giunge ai piani interrati attraverso alcuni tagli di grosse dimensioni realizzati sia sul solaio si copertura degli ampi terrazzi, sia sui solai di calpestio del piano terra. Tale operazione funzionale genera un’ampia quantità di luce che inonda in modo delicato i piani inferiori, eliminando quel senso di struttura ipogea che potrebbe generare un senso di chiusura all’esterno. Un lucernaio centrale a cielo aperto con un ulivo nella grande sala adiacente alla scala con struttura in acciaio e gradini in cristallo per portare la luce nei piani interrati, così l’altro elemento di collegamento verticale posto nella grande aula centrale è realizzato con 2 fogli di acciaio piegato con interposto neoprene per la rampa più bassa e cristallo ed acciaio per la zona alta. Le porte degli uffici e degli spazi di lavoro sono anch’esse in cristallo e acciaio per mettere in risalto tutta la bucatura originaria; l’ingresso della Fondazione Roma Europa è come una strada romana con a terra dei sampietrini originali posti per l’accesso degli automezzi che portavano la lana che veniva poi smistata mediante dei carrelli posti su binari nelle varie zone dell’opificio; proprio a ricordo di questo, 2 lunghi marciapiedi posti ai bordi della strada hanno una rifinitura realizzata in acciaio con un bassofondo che vuol richiamare il solco dei binari ormai scomparsi. L’ampio spazio interno induce a vivere come se si fosse all’esterno, in una piazza aperta, contornata da prospetti degli edifici.

Colore: Grigio
Materiale: Cemento
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