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Casa Victoire, Enrico Muscioni Architect Enrico Muscioni Architect Case moderne
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Casa Victoire, Enrico Muscioni Architect Enrico Muscioni Architect Case moderne

L’amore per il
mare, il desiderio quotidiano di percepirne l'immensità: emozioni che diventano il filo conduttore del progetto di questa mansarda da 220mq progettata dall’Arch. Enrico Muscioni , responsabile del settore architettura dello studio GA&E di San Marino.

Situata in posizione panoramica, in un’area che domina l’intera riviera romagnola questa abitazione è stata pensata come rifugio e oasi di serenità e al contempo come spazio abile a soddisfare le esigenze funzionali più complesse.

Il gesto progettuale è permeato da una forte volontà di incidere in maniera decisa la superficie abitativa, mantenendo costante il rapporto con il mare che si scopre e si rivela attraverso gli spazi della casa; spazi pensati e organizzati per creare un percorso a tappe verso la meta, il mare, posto quale orizzonte visivo, nonché come sublimazione concettuale. La fusione di elementi formale e metaforica crea una relazione tra il cielo e il mare adriatico all’orizzonte, elementi che sembrano penetrare e fondersi l'un l'altro e all’interno dell’abitazione. Una spiccata permeabilità dello spazio all’ambiente esterno fanno si che esso diventi componente intrinseca del progetto che si esplicita con  la composizione armonica di elementi puri e volumi monumentali che a loro volta celano utili strumenti della vita quotidiana, dall’uso della cucina a quello della lavanderia, dai servizi ai  disimpegni intesi come ripostigli o pareti armadio .

Già dall’ingresso si percepisce l’espressività delle linee di prospettiva che offrono un senso di modernità senza tempo che sembra volere contrapporsi al movimento delle onde del mare.

L’ingresso principale tange su due lati il grande volume che suddivide strategicamente l’abitazione tra zona giorno e zona notte producendo due assi distributivi baricentrici al grande lucernaio che illumina l’ingresso. La porta si apre e si è proiettati frontalmente alla linea d’orizzonte della costa romagnola. Una parete di cristallo bianco lunga 10mt produce riflessi luminosi verde acqua che ci conducono in direzione del binocolo panoramico proiettando l’asse visivo a sfumare nell’immensità dell’orizzonte. Esso determina l’approdo all’area living e rievoca la discesa in spiaggia che conduce al mare. Nonostante la generosità delle dimensioni dell'abitazione il gesto progettuale intende espandere lo spazio sino al limite e oltre . La zona living, che risponde a diverse necessità funzionali, è caratterizzata da diversi spazi che si susseguono in un flusso continuo caratterizzato dall’assenza di divisioni nette che esaltano un concetto di vita domestica libera e non obbligante. Il tema principale che determina gli spazi si ispira al “Raumplan” di Adolf Loos (1870-1933) secondo il quale ambienti diversi devono necessariamente avere altezze diverse a seconda della loro funzione.

Il tema dell’abitare su quote differenti che si misurano liberamente con il contenitore esistente, si concretizza in un gioco di effetti volumetrici pieni e vuoti resi ancora più flessibili ed interessanti da confini variabili ottenute mediante elementi divisori scorrevoli come il caso della cucina (pannello in legno massello) e dello studio (parete scorrevole in vetro bianco). Un uso teatrale dell’illuminazione artificiale e naturale enfatizza l’armonia tra i diversi elementi e le loro forme evidenziando un assenza di contrasti e eliminando la tensione. Il grande soggiorno è uno spazio pensato per “sentire” la presenza del mare nonostante la distanza e avvicinare dunque ciò che è visibile ma non realmente presente.

Un luogo dove ritrovarsi sereni, in pace, distanti dal caos e dalla frenesia del mondo esterno.

Caratteristiche esclusive di un design scultoreo sono la grande isola monolitica in corian, elemento centrale della cucina, e il camino, inteso come punto focale dell’asse trasversale del soggiorno.

Essi sembrano ciascuno volere consolidare il proprio ruolo e la propria presenza monumentale contrapponendosi o dialogando tra loro.

Lo spazio giorno si articola su due differenti livelli. Al primo si colloca una parte della cucina, caratterizzata da una grande isola esterna alla zona cottura e a contatto con la zona relax e il soggiorno.   Lunga 10 metri incide funzionalmente lo spazio enfatizzando la linea dell’asse direzionale e determinando un confine tra il visibile e “l’invisibile”. Per mezzo di questa scelta spaziale , l’elemento la cucina , solitamente confinata in aree precise e  marginali della casa, diventa fulcro della vita domestica. Essa risponde contemporaneamente a diverse funzioni: area appoggio, banco breakfast e sorgente potabile . La zona cottura e lavaggio (con annessa anche la lavanderia) può aprirsi al living o isolarsi da esso per evitare fastidiosi rumori e odori.

Al secondo livello (+16cm) troviamo tangente all’asse principale del soggiorno una piccola zona relax intesa come osservatorio sospeso sul panorama. Un luogo silenzioso dove percepire un equilibrio perfetto che può essere interrotto solo dal pensiero delle onde del mare.

Dal ricordo di un ambiente marino matura l’idea di una composizione di arredi per questo piccolo spazio che comunica un senso di bellezza ascetica e di calma solenne . Si contrappongono alle forme pure tre grandi “sassi” in vetroresina realizzati dal Laboratorio dell’Imperfetto intesi come sedute con relativo piano di appoggio .

Il camino determina il confine dell’ambiente principale dell’area living: il soggiorno con relativo tavolo da pranzo. La posizione strategia permette di dominare visivamente il grande spazio circostante offrendo ulteriori affacci sul panorama concepiti ad altezze diverse dunque fedelmente al “Raumplan”. Il divano sembra abbracciare questo spazio delimitato da un angolo a vetro filo lucido che proietta gli sguardi verso il Monte San Bartolo.

I diversi livelli si differenziano anche nei materiali. La pavimentazione principale di ecomalta riproduce le sfumature cromatiche della sabbia la cui pelle volutamente materica genera un gioco di ombre e riflessi volte a riprodurre l’andamento sinuoso di una spiaggia che a sua volta è però interrotto puntualmente dall’alternarsi di aree rialzate rivestite con listoni di legno Wenghè massello nelle.           

Il senso di gravità elegante dato dalle intransigenti geometrie è intervallato dalla quiete delle porte in legno massello wenghè progettate con intagli ritmici per risultare quasi astratte. Il grande pannello scorrevole che suddivide la zona living dall’area di lavoro della cucina ne è il perfetto esempio.

Dall’ingresso è possibile dirigersi verso le aree del riposo e del benessere percorrendo l’asse distributivo che assicura protezione e privacy. Inteso come percorso spirituale per accedere alla zona notte esso è segnato da piccole fessure di luce che compaiono alla base del grande volume centrale divisorio della casa come candele in un luogo sacro.

Rispetto all’atmosfera contemplativa proiettata sul panorama della zona giorno si ricerca più protezione e riservatezza nelle camere e nei bagni intesi come luoghi del benessere. Lo stesso vale per la cucina che occupa una posizione centrale dell’intero appartamento. In questi casi sono previsti affacci sul retro e dall’alto.

Il grande Harem padronale è inteso come luogo per la rigenerazione del corpo e della mente. La camera da letto si affaccia al Bagno padronale attraverso un ampia vetrata la quale può essere oscurata elettronicamente per ricercare maggior privacy sulla piscina termale.

Il bagno è concepito in Unicum con la camera prevedendo comunque un saletta contigua ideale per il riposo, il relax e le attività sportive. La sua concezione offre la possibilità della pratica giapponese di rilassamento dell’Ofuro ed è ideato per una condivisione familiare.

Illuminato dall’alto presenta un inusitata declinazione cromatica dettata da un registro tonale che richiama gli elementi della roccia e del legno proponendo nel bagno toni scuri e bruniti pur mantenendo costante un effetto di luce soffusa ad ogni ora del giorno e della notte. Nasce un esuberante contrasto cromatico con l”azzurro mare” della ecomalta come rivestimento per la parete di testa e dell’interno della piscina termale.

La relazione al mare diventa in questo caso empirica . Si scende per accedere alla vasca  e una volta immersi nell’acqua si contempla la grande parete turchese intesa come opera pittorica realizzata dallo stesso Architetto Enrico Muscioni abbinando la ecomalta a semplici pigmenti metallici dorati riproponendo l’idea astratta di “fondale marino”, in questo caso tropicale.

Una cascata d’acqua direttamente dalla parete della vasca e una pioggia di luce e acqua dall’alto sono illuminate da fluorescenze indirette che diffondono il tono turchese con i suoi riflessi dorati tale da creare una sensazione paradisiaca. Si vuole raggiungere l’obbiettivo di rivelare l’illimitata natura del mare in un frammento limitato.

Il bagno della seconda camera risponde a necessità e a richieste differenti caratterizzate da ampi piani di appoggio e un gioco di luci e cromatismi che generino riflessi di tonalità rosso corallo.

La concezione del bagno di servizio per l’ospitalità , seppur di modeste dimensioni riesce a trasmettere una percezione di spazio comunque espanso e confortevole. Un semplice ma intenso gioco di luci vuole concentrare l’attenzione sull’elemento acqua proveniente dall’alto . La ricerca della purezza e dell’eleganza di questo piccolo ambiente è determinata da una scelta fortemente voluta di nascondere dietro ad un setto divisorio il servizio igenico.  

L’impostazione degli spazi di questo progetto è comunque strategica e flessibile anche alle future esigenze della committenza, grazie agli ampi margini di convertibilità degli spazi attualmente realizzati ma aperti a possibili ulteriori amplificazioni delle superfici verso le aree marginali esistenti e non utilizzate, il tutto con interventi di impatto minimo.

Crediti: Arch Enrico Muscioni GA&amp;E Fotografie: Ten Advertising srl
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