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Tavolo Chimenti, Alcarol Alcarol Sala da pranzo eclettica Tavoli
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Tavolo Chimenti, Alcarol Alcarol Sala da pranzo eclettica Tavoli

Nel linguaggio marinaresco veneziano, i chimenti sono gli spazi vuoti esistenti fra le tavole che formano il fasciame d’una nave e nei quali i mastri calafati – per impermeabilizzare la struttura – cacciano a forza di maglio la stoppa imbevuta di catrame di legna e colofonia, resina vegetale trasparente.
                                                             
E, come i calafati sigillano i chimenti per rendere funzionale la struttura della nave,  la realizzazione di questo tavolo prevede una moderna calafatura capace di rendere funzionale il piano di appoggio. Il fare antico si declina in chiave moderna in una elaborata e paziente lavorazione artigianale che va a riempire i vuoti con una resina dei nostri tempi, che ha l’aspetto dell’acqua e la consistenza del vetro: una epossidica bicomponente, certificata atossica, in grado anche di riportare il bordo delle tavole all’aspetto e condizioni originali della bricola sommersa e bagnata dall’acqua lagunare, trasformando il piano del tavolo in una sorta di sezione subacquea di bricole veneziane, convenientemente funzionale e fortemente poetica.
              
Il tavolo Chimenti è costituito da tre tavoloni di bricola veneziana con bordo naturale, ricavati per segagione tangenziale ed immersi in una particolare cassaforma riempita di resina. Mediante una elaborata e paziente lavorazione artigianale, la resina viene spinta a colmare tutti i vuoti d’aria e le fughe tra una tavola e l’altra prima del completo indurimento. Chimenti, intende valorizzare al massimo questi spazi interstiziali caratterizzati dalla storia di questo esclusivo legname, con la particolare superficie corrosa dalla salsedine e scolpita dalle teredini.
                 
La base di Chimenti, semplice e rispettosa del suo storico portato, è costituita da due nastri di lamiera d’acciaio, proprio come quelli da sempre utilizati per tenere unite le bricole in laguna, ma piegati a “fisarmonica” in modo da supportare ogni singola tavola del piano in maniera indipendente, assecondandone libertà di movimento, ritiro e rigonfiamento tangenziale tipici del legno massello e dovuti principalmente al tasso d’umidità ambientale. Questa geometria permette inoltre allo sguardo ed alla luce di attraversare ogni singolo chimento senza interruzioni strutturali, mantenendo così pura la poetica sensazione di varco, passaggio, spiraglio.
                                    
Il legno massello utilizzato in questo tavolo, grazie ad una particolare lavorazione brevettata, è mantenuto al naturale lungo il piano di sezione e non viene ricoperto dalla resina in modo da consentire il contatto diretto con questo storico materiale che al tatto trasmette ancora il suo calore.

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