La committenza aveva richiesto un’abitazione che si potesse chiudere a tutte le sollecitazioni esterne, al fine di creare un habitat idoneo allo studio e alla vita familiare, e che allo stesso tempo si aprisse completamente sullo spazio verde adiacente, rendendolo parte integrante dell’organismo abitativo. Da ciò è nata l’idea di realizzare un “muro” di memoria storica, come una cinta di città, che dividesse l’area in zone distinte funzionalmente: una parte, a nord, rivolta verso la strada, come momento di collegamento con la società, e l’altra proiettata nel verde del parco, per ritrovare l’intimità di un ambiente privato. Il piccolo complesso è composto da volumi variamente articolati, trattati architettonicamente in maniera diversa a seconda della loro funzione, così da esaltare sia la forza del muro di difesa, a cui si addossa interamente, che l’austerità visiva di questa casa – fortezza. Gli elementi costruttivi di questo progetto realizzano un ambiente dove tecnologie e materiali sono recuperati dal linguaggio della memoria storica locale.