Conversione di un sottotetto non abitabile in mansarda, Michele Valtorta Architettura Michele Valtorta Architettura
Conversione di un sottotetto non abitabile in mansarda, Michele Valtorta Architettura Michele Valtorta Architettura

L’edificio nel quale si inserisce l’intervento risale ai primi anni 90. 

Realizzato con tecniche tradizionali è composto da una palazzina di tre piani più i sottotetti 

originariamente non abitabili, collegati agli appartamenti al piano inferiore e dotati di un 

accesso privato dall’appartamento e dalle scale comuni. 

I lavori per la ristrutturazione del sottotetto e la sua trasformazione in mansarda abitabile 

risalgono al 2003. 

Le difficoltà principali derivavano dalla mancanza degli impianti tecnici, dei quali esisteva la 

sola predisposizione, ottenuta come derivazione da quelli dell’appartamento sottostante. 

La volontà era quella di rendere indipendente il sottotetto, reso abitabile con una operazione 

precedente e creare una unità abitativa indipendente. 

L’idea progettuale è stata quella di creare un appartamento totalmente privo di ostacoli, 

all’interno del quale potersi muovere liberamente, ma soprattutto che potesse essere 

percepito nella sua globalità da ogni punto. 

La presenza dei muri che delimitano l’apertura per il vano scala di collegamento tra il 

sottotetto e l’appartamento sottostante e che si presenta come un volume quasi centrale nella 

disposizione planimetrica dell’ appartamento, è stato il primo ostacolo incontrato. 

Questo volume è stato sfruttato compositivamente come fulcro sul quale fare ruotare gli assi 

che determinano la disposizione degli spazi. 

Le pareti esterne sono state verniciate in colore rosso in modo da sottolinearlo, anziché 

nasconderlo, creando così un elemento stabilizzante degli spazi simmetrici, cucina e bagno. 

La cucina, primo blocco che si incontra entrando nell’ appartamento, è stata concepita come 

un volume unico, accessibile da entrambi i lati, posta diagonalmente di fronte all'ingresso, si 

presenta come una penisola che separa la zona cottura dall'area colazione/pranzo. 

Il corpo cucina è stato studiato come un elemento indipendente e gli elettrodomestici: 

lavastoviglie, frigorifero, freezer, forno e cappa, sono integrati nel volume. 

Il volume della cucina è completato da una mensola nel cui spessore sono stati inseriti dei 

punti luce che illuminano il piano di lavoro. 

La parte inferiore della mensola è rivestita da lastre di vetro temperato e satinato con questa 

soluzione a luci spente i corpi illuminanti non sono visibili, mentre a luci accese il vetro 

satinato aiuta ad attenuare la luce rendendola più confortevole. 

Le lastre di vetro continuano anche sui lati interni verticali della cucina in modo da creare un 

elemento protettivo per il legno. 

Il lato opposto al piano di cottura è composto da una mensola per eventuali pasti veloci e può 

ospitare fino a tre persone. 

Una spalla in legno nasconde la vista del piano cottura dal soggiorno.   

Alle spalle della cucina si trova il volume dell’ ex vano scala, ora adibito a cabina 

armadio/spogliatoio, e quindi il bagno.    

Il volume del bagno è definito da una parete in legno con tre finestrelle chiuse da vetri colorati 

e sabbiati. 

Questi vetri hanno la funzione di segnalare l’utilizzo del bagno nelle ore serali e notturne, 

mentre di giorno, apportano luce naturale all’interno del bagno e creano un piacevole gioco di 

colori. 

Una parete in vetrocemento divide il bagno in due zone: l’antibagno dove si trova il lavello e il 

bagno vero e proprio con vasca e sanitari, e nello stesso tempo garantisce il passaggio della 

luce naturale. 

La tenda per la doccia è sostenuta da un anello in acciaio dal diametro di 80 cm, fissato ad 

un tubo verticale anch’esso d’acciaio, all’anello è applicato anche il soffione della doccia. 

La parete che delimita l’ambiente verso il sottotetto è composta da una armadiatura fissa, con 

ante  da pavimento a soffitto. 

Il disegno creato dalle fughe verticali delle ante ridimensiona visivamente il bagno 

migliorandone le proporzioni. 

In pianta l’appartamento risulta diviso in due zone, una di servizi: cucina, cabina armadio e 

bagno, l’altra più libera composta da zona pranzo, soggiorno e camera da letto. 

Unico elemento divisorio tra il soggiorno e la zona notte è un pannello che nasconde il letto. 

La parte centrale del pannello può essere ruotata di 180 gradi,  da un lato è dipinta con un 

quadro, dall’altro è volutamente bianca e serve per eventuali proiezioni; secondo le esigenze 

il pannello può essere ruotato verso il soggiorno o verso la camera. 

L’apertura di una portafinestra di 4,80 m di larghezza, in sostituzione della portafinestra 

precedente, permette il raggiungimento dei rapporti aeroilluminanti e crea una continuità tra 

interno ed esterno prima inesistente. 

L’effetto è particolarmente evidente nella stagione estiva durante la quale, aprendo la porta 

finestra, il terrazzo diventa parte integrante del soggiorno. 

La camera da letto è delimitata da una pedana in legno sollevata di 13 cm, nel cui spessore 

sono stati ricavati dei contenitori; il materasso è appoggiato direttamente sulla pedana. 

Lo schienale alle spalle del letto prosegue con una mensola fino al muro perimetrale. 

Come per il bagno anche per il soggiorno la parte bassa del sottotetto è definita da una 

parete di arredi fissi nella quale sono ricavate le nicchie per i radiatori, nascosti alla vista. 

Nel soggiorno si trovano un divano utilizzabile anche come letto, un tavolino basso ed una 

poltrona di linea moderna mentre  

 l’area pranzo è arredata con tavolo e sedie d’epoca. 

 

I materiali utilizzati sono stati scelti per le loro qualità e per gli accostamenti dei colori 

cercando di dare un ordine specifico: pavimenti e piani d'appoggio scuri, pareti e mobili chiari. 

Per i pavimenti si è optato per un parquet in wengé, perimetrato da una fila larga circa 60 cm 

di piastrelle in gres porcellanato con finitura colore ardesia. 

Legno tinto nero per i piani del bagno e ardesia per il piano della cucina. 

Legno di betulla per i mobili, le pareti del bagno e la parete divisoria della camera da letto. 

L’impiallacciatura è stata applicata in senso orizzontale in modo da creare una continuità 

della venatura del legno. 

Per quanto riguarda le finiture si è cercato, ove possibile, di non alterare l'aspetto naturale dei 

materiali: il parquet è trattato con vernici ad acqua mentre le pareti sono in betulla naturale. 

Più condizionata dalla necessità di impermeabilizzazione è stata la scelta per il bagno. 

Le pareti e i mobili sono realizzati in compensato marino con rivestimento in betulla e finitura 

ad acrilico trasparente, i piani sono trattati con poliestere nero opaco. 

 

 L’illuminazione della zona centrale dell’appartamento è stato uno dei problemi da risolvere 

perchè il fatto di non avere pareti divisorie rendeva difficile creare  dei punti luce. 

Ad uno dei pilastri è stata agganciata una lastra in lamiera di ferro nella quale sono state 

ricavate delle nicchie per alloggiare i corpi illuminanti. 

Nella parte bassa si trova un neon orientato verso in soggiorno, nella parte alta quattro faretti 

alogeni orientabili illuminano uniformemente l’intero appartamento. 

Delle lamiere in ferro sono state utilizzate anche come rivestimento dei caloriferi visibili nel 

soggiorno. 

Tutti gli arredi, ad eccezione del tavolo e delle sedie, sono stati realizzati su disegno e studiati 

in tutti i minimi particolari creando, anche nella disposizione dei corpi cucina e bagno, un 

gioco di assi orizzontali e diagonali per un insieme piacevole e armonico. 

 

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