L’idea progettuale nasce dalla volontà di creare una struttura totalmente nuova per il contesto ambientale in cui si trova la malga Fosse.
Andando a collocare elementi “artificiali” con forme pure, si ottiene così un distacco dal contesto che tuttavia appare come un inserimento più che naturale. L’incombente presenza del Cimon della Pala sovrasta i nuovi volumi permettendone comunque la distinguibilità degli elementi. Il sistema di assemblaggio delle parti, limita la forma a un contorno neutro riducendola alla sola essenza volumetrica che diviene dispositivo capace di contenere le differenze e di instaurare un dialogo profondo e silenzioso con l’ambiente naturale e con la memoria storica del costruito esistente. L’articolazione dei percorsi fa sì che il visitatore possa percepire il contrasto fra la nuova malga e la vecchia stalla, un’armonia di linee e di aree coinvolgono il visitatore e lo accompagnano nella vista delle montagne maestose che lo circondano a 360°; una volta all’interno egli riesce ad incorniciare questi spazi, attraverso una vetrata continua che si prospetta all’orizzonte, che regala un’inquadratura dall’interno verso l’esterno definita come in una cornice.