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casa F - 1975, studio moscatelli studio moscatelli Ulteriori spazi Accessori per Animali
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casa F - 1975, studio moscatelli studio moscatelli Ulteriori spazi Accessori per Animali

L’intervento di ristrutturazione di una villa dei primi del novecento è avvenuto nel rispetto dell’impianto originale, quanto a forma, tipologia e scelta dei materiali, secondo un preciso studio progettuale di riqualificazione dell’architettura volta a riaffermare, nell’oggi, una sostanziale continuità di valori e caratteri rispetto al passato. La riqualificazione del portamento classico della dimora è il pretesto per compiere un  intervento anche sul giardino, che il progettista ha ridisegnato secondo un equilibrato ordine geometrico che dona unitarietà con il nucleo originario.

Minuti interventi rivitalizzano gli spazi dell’intorno senza sminuire la dimensione ariosa, come il disegno della pavimentazione, realizzato impiegando ovunque beola grigia e rizzada, o la ripresa dei parapetti eseguiti su disegno dei preesistenti che raccordano l’architettura ai percorsi. In questo modo, il giardino si accompagna all’edificio; attraverso la pavimentazione, infatti l’architetto ha intenzionalmente manifestato un’idea di radicamento contestuale ricorrendo a tecniche, materiali e disegni tipici del paesaggio storico della zona, rivisitati in chiave contemporanea. Un esempio: la beola grigia, proveniente da cave aperte direttamente nei giacimenti d’origine della val d’Ossola, è stata scelta sia per le caratteristiche funzionali (la notevole resistenza al calpestio e agli agenti atmosferici la rende particolarmente adatta per le pavimentazioni esterne) sia per motivi estetici legati anche ad un uso tradizionale nel sito dell’opera. All’esterno la ristrutturazione si rivela con discrezione e il complesso appare rigenerato nell’insieme. Con il suo intonachino a base di calce colorato a pasta e le austere cornici e marcapiani in cemento martellinato, la villa conserva l’immagine della tradizione del luogo. L’architetto che si è occupato della sistemazione dell’edificio, ha saputo modificare il contesto naturale senza forzature, valorizzando i tratti più significativi con un insieme equilibrato, nella forma e nei materiali, delle parti aggiunte. Il progetto di recupero ha previsto l’ampliamento di alcune zone seminterrate, come il grande ambiente piscina, i locali tecnici e il garage. La copertura di questo spazio esteso ha permesso di ottenere un ampio piano di appoggio su cui è stato impostato il portico che rappresenta l’estensione panoramica del soggiorno e che, a sua volta, supporta il grande terrazzo del primo piano. La facciata aperta sulla valle sfrutta al meglio la presenza del verde e del panorama con ampie pareti vetrate. In questa situazione si colloca anche il corpo che ospita la piscina coperta realizzato in materiali leggeri: serramenti in alluminio con finitura micacea e vetri stratificati antisfondamento ideali per proteggere da urti, grandine e vandalismo. La fascia superiore ha un’inclinazione di 45 gradi che all’esterno raccorda con una gronda del piano superiore in modo da aumentare la volumetria dello spazio piscina e facilitare l’ingresso della luce naturale. Durante la stagione estiva, le vetrate apribili, consentono alla piscina di interagire con gli spazi aperti del giardino. L’obiettivo era di creare uno spazio in cui era possibile svolgere per tutto l’anno  attività fisica.

La piscina coperta; scelte tecniche

La soluzione migliore, per usufruire quotidianamente della piscina, è quella di costruirla al coperto, all’interno dell’abitazione. Per quanto riguarda la tecnologia e i materiali di costruzione non esistono grosse differenze tra una piscina all’aperto e una al coperto, quello che cambia è il rapporto con l’ambiente circostante che deve garantire una adeguata superficie pavimentata a bordo delle vasca ed una adeguata illuminazione dell’ambiente capace di rendere gradevole l’uso. In questo caso l’illuminazione naturale del locale è garantita dalle ampie vetrate verso il giardino e da un adeguato impianto di illuminazione interno. Una piscina deve essere dotata oltre che dell’impianto di trattamento dell’acqua anche di un impianto di riscaldamento e di deumidificazione dell’aria. Il fenomeno della condensa costituisce un problema fastidioso per i bacini artificiali interni: per ovviare a tale inconveniente è possibile dotare il locale di un sistema di condizionamento dell’aria, con mandata della stessa da un lato e ripresa dall’altro. La vasca è munita di un sistema di depurazione e compensazione delle acque mediante skimmer ovvero canali sfioranti incassati a nastro sul bordo orizzontale. Gli skimmer sono bocchette di aspirazione, integrate nella struttura della vasca, dotate di sportello basculante munito di galleggiante che regola l’apertura e la chiusura, in base al livello dell’acqua nella vasca, dell’accesso dell’acqua stessa alla vaschetta di raccolta. Il sistema a skimmer deve captare l’acqua su tutta la superficie della piscina: detta acqua attraversa un filtro, posto sul fondo della vaschetta di raccolta, che trattiene le impurità e viene direttamente convogliata, attraverso tubazioni, nel sistema di depurazione. L’acqua proveniente dagli skimmer raggiunge facilmente le tubazioni, il gruppo filtrante e viene rimessa in vasca attraverso bocchette. Per mantenere una temperatura dell’acqua non inferiore ai 24 gradi è stato realizzato un apposito impianto a combustibile. Nel locale di servizio è stata collocata una normale caldaia a legna, funzionante anche a gas, ad uso esclusivo della piscina, che alimenta uno scambiatore di calore. L’acqua, estratta dagli skimmer e dallo scarico sul fondo, passa attraverso il gruppo filtrante, raggiunge lo scambiatore di calore, alimentato dall’acqua riscaldata dalla caldaia e viene inviata di nuovo alle bocchette d’immissione.

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