Per la progettazione di un bagno a Genova a norma e che rispetti tutti i crismi estetici e strutturali, è necessario contattare un team di professionisti, architetti e idraulici su tutti. In questo modo si avrà la garanzia di poter affidare loro l’intera gestione del processo, senza doversi in alcun modo preoccupare in caso di imprevisti. Lavorare da sé, seguendo l’ispirazione del fai da te, potrebbe comportare spese ben maggiori rispetto a quelle inizialmente preventivate. A meno che non si abbia una grande esperienza in materia, infatti, ci si ritroverà facilmente a dover fare i conti con difficoltà ben superiori alle proprie competenze. Poter far conto su un professionista invece vuol dire ricevere una valutazione generale e completa di un gran numero di aspetti fondamentali per il lavoro richiesto, che andranno ad incidere su quello che sarà il risultato finale. L’analisi preliminare, esposta in seguito al cliente, terrà ovviamente conto delle sue esigenze, così come del contesto abitativo. Anche interventi ritenuti di poco conto richiedono l’opera di una mano esperta. Basti pensare alla disposizione dei sanitari, per la quale è fondamentale possedere conoscenze e capacità tecniche, procedendo così alla precisa individuazione della colonna di scarico e studiando la distanza che deve intercorrere tra questa e il vaso. Avendo bisogno di una pendenza di almeno il 2%, i muratori provvederanno alla realizzazione di un gradino, qualora necessario, il che richiederebbe un ulteriore sforzo economico e fisico in versione fai da te, per poi ottenere un risultato approssimativo e non soddisfacente.
Per la progettazione di un bagno a Genova, come in qualsiasi altra città, è necessario svolgere i lavori attenendosi a delle precise norme, che vanno dalla sicurezza all’ambito igienico-edilizio. A livello nazionale è prevista dunque una regolamentazione ben precisa, che indica quali caratteristiche minime debbano avere tutti gli alloggi abitativi, scendendo nel dettaglio di ogni singola stanza, bagno compreso ovviamente. Si fa riferimento al Decreto ministeriale Sanità del 5 luglio 1975, al quale si affianca il piano previsto da ogni singolo Comune. Uno strumento locale di particolare importanza, che consente di apportare modifiche che si adattino alla conformazione del territorio, così come allo stile urbano. L’Italia non è identica da Nord a Sud, il che porta giustamente a delle modifiche dei singoli piani, sottostanti però ad una norma generale che rappresenta la linea minima non oltrepassabile da alcuna abitazione. Per quanto riguarda le norme nazionali, è bene precisare come non vengano indicate misurazioni massime e minime per i bagni. In questo caso ci si limita a indicare quali sono gli elementi indispensabili per una stanza servizi: bidet, lavabo, doccia o vasca da bagno. Ulteriori specifiche tecniche vengono invece delineate dalle normative locali. Tali documenti evidenziano una misurazione minima per il primo bagno, il principale, che potrebbe anche essere l’unico di una tale abitazione. Misure previste anche per il secondo bagno, con una quota minima inferiore. Considerando come la gestione venga affidata al singolo Comune, il novero di norme è alquanto ampio e comprende anche località che non impongono limitazioni alcune. Al di là del numero di indicazioni del singolo Comune, queste andranno rispettate nel minimo dettaglio, evitando così di incappare in pesanti sanzioni, e di dovere in seguito provvedere a nuovi lavori, facendo fronte a ulteriori spese non previste. Tutto ciò si lega all’obbligatorietà di informare l’ufficio tecnico locale prima di poter avviare lavori di costruzione o ristrutturazione.
La progettazione di un bagno a Genova richiede il rispetto delle norme indicate nel Regolamento edilizio, che traccia un preciso sentiero da dover seguire prima di poter avviare i lavori in casa o in ufficio. In quest’ultimo caso, inerente le unità immobiliari che non prevedono un utilizzo abitativo, si richiede la presenza di almeno un servizio igienico, che sia dotato di antibagno. Con questo termine si fa riferimento a uno spazio che faccia da passaggio tra il bagno in sé e gli altri locali, il tutto nel pieno rispetto della normativa contro le barriere architettoniche. Volgendo lo sguardo agli ambienti abitativi invece, si richiede che almeno uno dei bagni presenti in casa vanti un corredo completo, composto da vaso, bidet, lavabo, piatto doccia o vasca da bagno. La stanza da bagno dovrà inoltre avere una superficie minima di 3,50 mq e larghezza minima di 140 cm. Qualora tale locale non prevedesse l’installazione di una finestra apribile all’esterno dell’edificio, sarà necessario provvedere all’installazione di un adeguato sistema di ventilazione forzata. Ulteriori misure vengono indicate per i locali secondari per servizi igienici, con superficie minima di 1,25 mq e larghezza minima di 100 cm.
Affidarsi a un team di esperti è la prima regola per la progettazione di un bagno a Genova, garantendosi così un rilievo eseguito a regola d’arte. Si dovrà avere chiara in mente una cifra massima da investire, così da indirizzare il piano dei lavori che verrà presentato. In tale somma dovrà inoltre essere previsto un ammontare dedicato a eventuali imprevisti, per non farsi trovare impreparati. Prima di confrontarsi con un professionista sarebbe ottimale avere le idee alquanto chiare sugli elementi d’arredo da installare. Per molti ad esempio il piatto doccia esclude una vasca da bagno ma, se le dimensioni lo consentono, si potrebbe pensare di installare entrambe. Altri invece preferiscono un doppio lavabo, così da suddividere per bene gli spazi all’interno dell’ambiente. Occorre inoltre ricordare che, seppur importante, la bellezza di un bagno è secondaria alla sua funzionalità. Si tratta infatti di un locale ampiamente sfruttato, dunque comodità e praticità devono avere la priorità sul resto.